Siamo partiti all'assalto dei nuovi arrivi UK del Birrarium.
Desideravo da tempo staccarmi dalle novità più mondane per andare a far luce su un movimento in rinascita che resta comunque ancora in ombra rispetto agli altri.
Partiamo con il birrificio Titanic e la sua Nine tehths below. Una golden ale molto alcolica, segna 5,9%, veramente ottima. Naso appena citrico e fragrante con l'eleganza di un miele, schiuma passabile e non pomposa. Freschezza ed equilibrio dominano, mentre sorso dopo sorso vengono fuori, dopo un attacco appena dolciastro e maltato, una bella luppolatura amara non invasiva ed ancora un ripulente citrico.
Si fa bere molto bene con un corpo alquanto medio, noto solo verso la fine che l'alcol viene fuori. Si sarebbe fatta valere ancor meglio se fosse più da session. Scopro il giorno successivo che sul sito di Titanic questa è sì descritta come golden, ma è più semplicemente descritta come Classic IPA.
In effetti la successione di queste birre continua ad alimentare in noi curiosità e dubbi sull'effettiva distinzione che nel Regno Unito fanno di birre come queste, con parametri e riferimenti che per noi forse non sono comprensibili.
Ad esempio, prendiamo in esame la Ridgeway IPA che abbiamo bevuto poco dopo. Corpo più basso, tenore alcolico minore, amaro appena più avvertibile della precedente Nine tenths below, ma probabilmente per la presenza di un corpo più scarico e per una minor dolcezza residua. Non c'è quasi presenza di caramello nè in bocca nè al naso, e personalmente questo mi consola dato che si dà per scontato che una IPA debba essere anche caramellata, dimenticando o omettendo il fatto che in quei casi si parla di American IPA, e non c'è "ma" che tenga.
Un'ottima birra, ad ogni modo. Un assaggio che mi conferma un buon feeling con Ridgeway, dopo aver assaggiato in precedenza una bella Bitter.
Proseguiamo su questo filone biondo, tornando sullo stile delle Golden Ale. C'è un ottimo articolo del beer hunter Stefano Ricci sullo scorso numero di Fermentobirra Magazine con un'ampia panoramica dello stile. Consiglio di reperirlo, mentre posso riassumere che questo stile è caratterizzato dall'uso di freschi luppoli americani fruttati in una ale di colore chiaro e dal grado alcolico sotto i 5%.
Questa doveva essere la capostipite dello stile, la Summer Lightning di Hop Back Brewery. Doveva, da tutto ciò che si legge, ma ai nostri occhi non lo è stata. Non per snobbismo o altro, semplicemente era difettata, anzi erano difettate entrambe le bottiglie.
Colpa di nessuno, forse nemmeno dell'importatore. Un forte odore di zolfo si avverte al naso, forse qualche cotta di questo grande birrificio inglese è andata male. Qualcuno mi fa notare che può capitare, nelle terre d'Albione, di trovare odori sulfurei anche in qualche prodotto nei cask. Sarà un'alta fermentazione in tini aperti, sarà un modo diverso di lavorare e di sanitizzare...purtroppo dobbiamo rimandare l'appuntamento con questo capolavoro (in termini di qualità e forse non di costanza, evidentemente) ad una prossima occasione sperando di trovare un altro lotto, e di non pagarla per buona quando invece non lo è.
Ci buttiamo su tutt'altro, a questo punto della serata. Puliamo i motori con la Old engine oil di Harviestoun, altro birrificio pluripremiato come i precedenti nel corso degli anni e dei concorsi britannici.
Si dichiara porter, con grado alcolico sostenuto. A me sembra più sulla falsa riga di una stout, quasi grassa già dal naso ed anche in bocca. Di gusto e scorrevole, molto caffettosa e con qualche richiamo da carruba.
Per chiudere in bellezza stappiamo la imperial russian stout di Thornbridge, la Saint Petersburg. Chiaro l'intento di richiamare allo stile apprezzatissimo dagli zar e brassato appositamente in terra britannica, che vede principale capostipite nella famosa Imperial Russian Stout di Courage.
Decisamente ottima, molto rotonda con un etilico non alle stelle. Fave di cacao e fondente a disegnare un tappeto gustosissimo, con una bella fine lunga ed armoniosa per i tostati persistenti e spigolosi.
Scena birraria molto sottovalutata quella UK, che pur nella modernità rispecchiano caratteristiche di tradizione e fedeltà ancora intatte, da analizzare meglio assaggiando ancora da questi birrifici.
Cheers!
A beneficio dei più curiosi vorrei solo aggiungere che "Nine Tenths below", nome della prima birra di cui si parla nel post, in italiano si traduce "Nove decimi sotto".
RispondiEliminaFa riferimento alla parte sommersa del famoso iceberg che causò il tragico affondamento del "Titanic".
Birra davvero degna di nota e senz'altro da provare!
Michele
Leggevo di nomi tutti riferiti al mondo nautico, ed in effetti questo è evidente già da questa Titanic "commemorativa". :D
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