E' sempre un'impresa riuscire a raccogliere i pensieri del giorno dopo, ma è anche bello cercare di condividerli attraverso un blog, anche perchè è proprio questa la sua funzione.
Mi dedico in questo post a raccontare le sensazioni della serata di ieri che ho trascorso a Matera al bancone del Groove, birreria indipendente gestita dal mitico Gaetano.
Ci ritorno dopo tanti mesi, complice distanza e percorso non agevoli, e nonostante ciò una capatina si dimostra necessaria.
Abbiamo cominciato con una Pils, in particolare quella del birrificio dell'alta Baviera che si chiama Schwan Brauerei. Aroma da cui non si può pretendere nulla, con i soliti sospetti di pastorizzazione sicuramente confermati. Ma in bocca si rivela assolutamente onesta, con un bel corpo che esprime sensazioni di miele, aiutate da un taglio finale leggermente amaro come da previsione, ed una bellissima gasatura fine ed elegante. Ottimo modo per cominciare e prodotto sicuramente invitante.
Passiamo ad una birra un po' più impegnativa come la Cronache di Birra IPA, la birra del momento prodotta da L'Olmaia e Birra del Borgo per lo storico traguardo dei 5 anni del blog Cronache di Birra di Andrea Turco.
Il naso è molto invitante. E' distinguibile sia la componente più prettamente agrumata data dai luppoli americani che quella più erbacea e verde del luppolo francese Strisselspalt. Sicuramente questo è il suo punto di forza, anche se poi in bocca perde un po' quella carica, concludendo con un amaro vegetale e medicamentoso imprevisto. Onorare le feste sempre, però!
Non potevamo poi proseguire con una birra inserita nella tap list delle spine del Groove. E' la Straff di Extraomnes, complessa birra che rientra in quel genere di birre dette "winter saison" a sottolineare la base di partenza ed il successivo irrobustimento delle sue caratteristiche per creare versioni invernali più calde.
Ed in effetti tutto si può dire tranne che non sia calda in bocca ed in gola appena la si manda giù. Un profilo aromatico da saison atipica con sensazioni mielate, di pesca e cannella lievi e non invadenti ma soprattutto albicocca, mentre in bocca si sviluppa un gusto di pesca sciroppata frutto di un accostamento di calore etilico, frutta matura a polpa gialla ed un taglio amaro finale che ripulisce e lascia campo libero alla componente alcolica (9,5%alc.) ed agli esteri.
Inizialmente appaiono spettri di mappazza o dolcione, ma è solo una paura ingiustificata. La birra si regge da sola e si beve con altrettanta inaspettata facilità.
Dopo questa carrellata bypasso un paio di birra su cui non c'è molto da raccontare per concludere con una chicca nonchè una birra superlativa. Grazie a Gaetano abbiamo bevuto una BB9 del birrificio sardo Barley, noto per la creazione di birre sui generis con l'utilizzo di uve o mosto sardi.
La bevuta migliore della serata, comincio col dire. Ma è ovvio, quando già avvicini il naso al bicchiere.
Intensità elevatissima di sensazioni avvolgenti di cui però non riesco a riconoscere molto se non una nota appena resinosa (sono stati usati un luppolo americano, un neozelandese ed uno europeo) ed un carattere vinoso carico e corposo, con la parte maltata a supporto di tutto.
In bocca l'equilibrio e l'armonia dei vari ingredienti è stupefacente e disarmante, con il contributo della sapa di uve Malvasia (usata appena per il 2%) a dettare la direzione delle boccate.
Lascio solo qualche parola di Kuaska su questa birra:
"ricca nell’olfatto di note vinose, agrumate e di frutta esotica, passion fruit in primis, conferite dalla sapa e da un sapiente melange di luppoli tedeschi, americani e neozelandesi che le regalano un bouquet unico, la BB9 sprigiona nel palato un fruttato davvero notevole, che prelude ad un retrogusto secco e decisamente amarognolo con persistenti punte speziate, pepate".
E sottolineo che abbiamo bevuto la versione brassata nel 2011, quindi maturata un paio d'anni in bottiglia, tempo che credo abbia giovato ulteriormente alla complessità della birra.
Un grazie a Gaetano per l'accoglienza e la condivisione di chiacchiere, birre e pensieri.
Alla prossima!
Cheers!
Mi dedico in questo post a raccontare le sensazioni della serata di ieri che ho trascorso a Matera al bancone del Groove, birreria indipendente gestita dal mitico Gaetano.
Ci ritorno dopo tanti mesi, complice distanza e percorso non agevoli, e nonostante ciò una capatina si dimostra necessaria.
Abbiamo cominciato con una Pils, in particolare quella del birrificio dell'alta Baviera che si chiama Schwan Brauerei. Aroma da cui non si può pretendere nulla, con i soliti sospetti di pastorizzazione sicuramente confermati. Ma in bocca si rivela assolutamente onesta, con un bel corpo che esprime sensazioni di miele, aiutate da un taglio finale leggermente amaro come da previsione, ed una bellissima gasatura fine ed elegante. Ottimo modo per cominciare e prodotto sicuramente invitante.
Passiamo ad una birra un po' più impegnativa come la Cronache di Birra IPA, la birra del momento prodotta da L'Olmaia e Birra del Borgo per lo storico traguardo dei 5 anni del blog Cronache di Birra di Andrea Turco.
Il naso è molto invitante. E' distinguibile sia la componente più prettamente agrumata data dai luppoli americani che quella più erbacea e verde del luppolo francese Strisselspalt. Sicuramente questo è il suo punto di forza, anche se poi in bocca perde un po' quella carica, concludendo con un amaro vegetale e medicamentoso imprevisto. Onorare le feste sempre, però!
Non potevamo poi proseguire con una birra inserita nella tap list delle spine del Groove. E' la Straff di Extraomnes, complessa birra che rientra in quel genere di birre dette "winter saison" a sottolineare la base di partenza ed il successivo irrobustimento delle sue caratteristiche per creare versioni invernali più calde.
Ed in effetti tutto si può dire tranne che non sia calda in bocca ed in gola appena la si manda giù. Un profilo aromatico da saison atipica con sensazioni mielate, di pesca e cannella lievi e non invadenti ma soprattutto albicocca, mentre in bocca si sviluppa un gusto di pesca sciroppata frutto di un accostamento di calore etilico, frutta matura a polpa gialla ed un taglio amaro finale che ripulisce e lascia campo libero alla componente alcolica (9,5%alc.) ed agli esteri.
Inizialmente appaiono spettri di mappazza o dolcione, ma è solo una paura ingiustificata. La birra si regge da sola e si beve con altrettanta inaspettata facilità.
Dopo questa carrellata bypasso un paio di birra su cui non c'è molto da raccontare per concludere con una chicca nonchè una birra superlativa. Grazie a Gaetano abbiamo bevuto una BB9 del birrificio sardo Barley, noto per la creazione di birre sui generis con l'utilizzo di uve o mosto sardi.
La bevuta migliore della serata, comincio col dire. Ma è ovvio, quando già avvicini il naso al bicchiere.
Intensità elevatissima di sensazioni avvolgenti di cui però non riesco a riconoscere molto se non una nota appena resinosa (sono stati usati un luppolo americano, un neozelandese ed uno europeo) ed un carattere vinoso carico e corposo, con la parte maltata a supporto di tutto.
In bocca l'equilibrio e l'armonia dei vari ingredienti è stupefacente e disarmante, con il contributo della sapa di uve Malvasia (usata appena per il 2%) a dettare la direzione delle boccate.
Lascio solo qualche parola di Kuaska su questa birra:
"ricca nell’olfatto di note vinose, agrumate e di frutta esotica, passion fruit in primis, conferite dalla sapa e da un sapiente melange di luppoli tedeschi, americani e neozelandesi che le regalano un bouquet unico, la BB9 sprigiona nel palato un fruttato davvero notevole, che prelude ad un retrogusto secco e decisamente amarognolo con persistenti punte speziate, pepate".
E sottolineo che abbiamo bevuto la versione brassata nel 2011, quindi maturata un paio d'anni in bottiglia, tempo che credo abbia giovato ulteriormente alla complessità della birra.
Un grazie a Gaetano per l'accoglienza e la condivisione di chiacchiere, birre e pensieri.
Alla prossima!
Cheers!
La spettacolare BB9 da sola giustifica la trasferta di ieri a Matera. Ma ho apprezzato molto anche la Straff di Schigi. La sua complessità mi ha stregato fino all'ultimo sorso!
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