Tre birre estive pensate per l'estate, tutte diverse tra loro, bevute in luoghi e giorni alterni.
La prima è la Pink Twit, novità di Birranova che ha ripreso la blanche Twit dello scorso anno aggiungendoci soprattutto karkadè, fiore/infuso molto conosciuto dagli amanti delle tisane.
Il colore della birra è alquanto insolito e colora questa blanche di un arancio opaco con qualche venatura rossastra.
La parte olfattiva è floreale seppur non pungente e di media intensità, tanto rustica quanto definita e semplice.
In bocca il carattere da blanche, frumentoso e citrico, si fonde con un gusto più corposo, vegetale e fruttato, restituendo una birra dai sapori senz'altro nuovi e poche volte incontrati.
Risulta difficile giudicarla, sinceramente...al di là di tutto, un tocco di corpo e una sostanziale beverinità ne dimostrano la validità dell'idea.
Una maggiore intensità olfattiva, forse, avrebbe giovato ulteriormente al carattere sbarazzino ed informale.
Ma sto omettendo un dato: non conosco affatto il karkadè a livello gustativo, per cui non posso aggiungere altro...
Altra bella birra che ho bevuto è la nuova Zeja che il Birrificio Lariano ha brassato con il supporto di Luca Celoria e Malti da Legare.
Ieri l'uscita ufficiale in pub selezionati, tra cui il sempre vigile Infermento di Polignano.
Una birra per l'estate, come detto, caratterizzata da aromi decisamente erbacei e citrici. Ho riconosciuto una parte di sensazioni olfattive trovate nella Prius eXXtra del Birrificio Settimo bevuta alla spina qualche settimana fa in diverse e numerose riprese.
Ebbene, in entrambe c'è questo luppolo sloveno Aurora, che a questo punto mi è stato facile riconoscere ed apprezzare.
La Zeja ha un colore dorato, corpo neanche troppo esile, forse avrei gradito che lo fosse ancora di più ma per mio gusto personale.
In bocca scende molto dolcemente e l'erbaceo amaro aiuta la secchezza a fare il suo dovere di incentivo al sorso ripetuto.
Sicuramente una birra riuscitissima e che farà furore nei vari appuntamenti estivi.
Terza birra del trittico dissetante è la Utopia, saison del birrificio Vecchia Orsa.
Birra che mi incuriosiva e che abbiamo stappato cedendo al loop interrogativo "la prendo oggi?-la prendo la prossima volta?".
E' una birra che rivela la sua fattura dalle prime sniffate, regalando un pepato davvero evidente ed importante.
In bocca la rusticità del lievito fa il resto del lavoro ed il carattere secco e frumentoso spiccano su una base molto facile da bere.
Davvero una bella saison che a prima vista avrei snobbato rispetto ad altri esempi dello stile ormai quasi in voga in Italia (OT: leggevo che anche gli albionici di Brewfist ne stanno brassando una...)
Cheers!
La prima è la Pink Twit, novità di Birranova che ha ripreso la blanche Twit dello scorso anno aggiungendoci soprattutto karkadè, fiore/infuso molto conosciuto dagli amanti delle tisane.
Il colore della birra è alquanto insolito e colora questa blanche di un arancio opaco con qualche venatura rossastra.
La parte olfattiva è floreale seppur non pungente e di media intensità, tanto rustica quanto definita e semplice.
In bocca il carattere da blanche, frumentoso e citrico, si fonde con un gusto più corposo, vegetale e fruttato, restituendo una birra dai sapori senz'altro nuovi e poche volte incontrati.
Risulta difficile giudicarla, sinceramente...al di là di tutto, un tocco di corpo e una sostanziale beverinità ne dimostrano la validità dell'idea.
Una maggiore intensità olfattiva, forse, avrebbe giovato ulteriormente al carattere sbarazzino ed informale.
Ma sto omettendo un dato: non conosco affatto il karkadè a livello gustativo, per cui non posso aggiungere altro...
Altra bella birra che ho bevuto è la nuova Zeja che il Birrificio Lariano ha brassato con il supporto di Luca Celoria e Malti da Legare.
Ieri l'uscita ufficiale in pub selezionati, tra cui il sempre vigile Infermento di Polignano.
Una birra per l'estate, come detto, caratterizzata da aromi decisamente erbacei e citrici. Ho riconosciuto una parte di sensazioni olfattive trovate nella Prius eXXtra del Birrificio Settimo bevuta alla spina qualche settimana fa in diverse e numerose riprese.
Ebbene, in entrambe c'è questo luppolo sloveno Aurora, che a questo punto mi è stato facile riconoscere ed apprezzare.
La Zeja ha un colore dorato, corpo neanche troppo esile, forse avrei gradito che lo fosse ancora di più ma per mio gusto personale.
In bocca scende molto dolcemente e l'erbaceo amaro aiuta la secchezza a fare il suo dovere di incentivo al sorso ripetuto.
Sicuramente una birra riuscitissima e che farà furore nei vari appuntamenti estivi.
Terza birra del trittico dissetante è la Utopia, saison del birrificio Vecchia Orsa.
Birra che mi incuriosiva e che abbiamo stappato cedendo al loop interrogativo "la prendo oggi?-la prendo la prossima volta?".
E' una birra che rivela la sua fattura dalle prime sniffate, regalando un pepato davvero evidente ed importante.
In bocca la rusticità del lievito fa il resto del lavoro ed il carattere secco e frumentoso spiccano su una base molto facile da bere.
Davvero una bella saison che a prima vista avrei snobbato rispetto ad altri esempi dello stile ormai quasi in voga in Italia (OT: leggevo che anche gli albionici di Brewfist ne stanno brassando una...)
Cheers!
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