I concorsi internazionali di birra artigianale sono spesso una bella occasione per fare delle riflessioni.
Se non fosse che sono ormai talmente tanti e tanto diversi l'uno dall'altro da non permettere al consumatore di fare obiettivi confronti tra birre, soprattutto perchè spesso non si conosce nemmeno che birre o quali birrifici partecipano. Non lo credo solo io, anzi.
Tuttavia facciamo uno strappo alla regola (o meglio, alla coerenza) ed affacciamoci sul Brussels Beer Challenge 2013.
Il concorso svoltosi nello scorso weekend a Liegi ha regalato medaglie e menzioni a diverse birre italiane, ma la cosa che salta all'occhio è soprattutto la percentuale di quelle ottenute da birrifici pugliesi.
Non vorrei creare l'ennesima occasione per fare campanilismo e salire sul carro guidato da chi grida "la birra pugliese è la migliore", sarebbe davvero inutile e fazioso anche perchè non è che sia proprio così.
Però è davvero notevole il risultato ottenuto.
Per cominciare a parlarne, ecco cosa si è raccolto:
Medaglia d'Oro
Terrarossa - Birrificio B94 in Pale&Amber Ale : Strong/Extra Special
Medaglia d'Argento
Costanza d'Aragona - Birrificio Castel del Monte in Pale&Amber Ale : American IPA
Menzione d'onore
Negramara Extra - Birrificio Birranova in Pale&Amber Ale : English IPA
Menzione d'onore
A' Rosc - Opus Grain nelle Red Ale : Irish Red Ale Italy
Menzione d'onore
Light Gruit - Birrificio Gruit Pale&Amber Ale : Bitter
Dei 26 riconoscimenti alle italiane, ben 5 riconoscimenti li hanno conquistati birre pugliesi.
Più precisamente, rispetto ai premi ottenuti dai birrifici italiani, la Puglia porta a casa 1 dei 4 ori, 1 dei 9 argenti, nessun dei 6 bronzi e 3 delle 7 menzioni d'onore.
A rallegrarsi di questo risultato anche le istituzioni, e fanno effetto le parole dell'assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, sul sito della regione:
Dallo stesso comunicato si riesce ad evincere che la partecipazione delle pugliesi è stata massiccia.
Oltre ai già citati, hanno partecipato anche Birrificio Svevo, Bas, Birrapulia, Birrificio Agricolo Altamurano, Birrificio Decimoprimo, Birrozza, I Peuceti, e Birragastrofonici. Davvero tanti, merito di un'unione trovata almeno nelle attività concrete di promozione.
Commenta ancora Nardone:
Il primo, con buone produzioni alla spina e meno esaltanti birre in bottiglia, ha preso un premio con una birra nuova nata. Tanto di cappello a questa Light Gruit, c'è da riconoscerlo. Magari l'assaggio se mi capita sotto mano.
Il secondo, Castel del Monte, sta vivendo un momento di passaggio che vede un netto miglioramento delle sue produzioni, il che fa davvero ben sperare per una sua crescita. La birra premiata, Costanza d'Aragona, l'avevo assaggiata un mese fa ed ero rimasto sorpreso avendo notato il notevole cambio di rotta del birrificio, che ha rifinito ricette con un cambio della guida in sala cottura.
Riguardo ad Opus Grain, la sorpresa riguarda la sua natura di beer firm, per cui in questi casi non si capisce mai se premiare chi commissiona o chi esegue. Il birrificio presso cui si realizzavano le loro birre in passato era niente meno che Birra del Borgo, mentre ora si brassa da Decimoprimo a Trinitapoli (BT). Credo che un po' di soddisfazione sarà comparsa anche sul volto di Michele Cognetti di Decimoprimo al momento della notizia. La A'Rosc non la ricordo più perchè assaggiata molto tempo fa, e comunque il ricordo risalirebbe a quella brassata nel Lazio, per cui non ho facoltà di aprire bocca (...che poi se fosse ancora fatta lì, sarebbe da ritenere pugliese o laziale? misteri delle beer firm!).
Il concorso è solo alla sua seconda edizione, quindi non si tratta di un concorso famoso come qualcuno, preso dall'altisonanza della location belga, è portato a credere. Ad ogni modo un riconoscimento è sempre importante, se non a valutare oggettivamente una birra, almeno a portare attenzione sul panorama di cui disponiamo.
Lasciamo stare l'inserimento di determinate birre in certe categorie (non sempre consono alla reale natura della birra realizzata, e ciò può influenzare - e di molto - il giudizio sulla stessa), ma il dato più interessante, a mio modesto parere, non è tanto il gradino del podio raggiunto quanto l'esserci su quel podio internazionale.
Rappresentano una bella novità per il movimento, questi premi possono essere uno stimolo e possono operare una maggiore presa di coscienza nel doversi migliorare e confrontare, più che con i colleghi locali, con dei contesti internazionali dove non è sufficiente saper fare birra, ma saperla fare davvero bene.
C'è ancora molto di cui prendere consapevolezza, non siamo a livelli medi di eccellenza a mio parere, per cui ...piano ad esaltarci!
Il bello viene adesso...tocca ai consumatori confermare questi premi, anche con dei semplici apprezzamenti o bissando una pinta al pub.
I veri giudici siamo noi...in fin dei conti, ed i volumi di birra che consumiamo!
Cheers!
Se non fosse che sono ormai talmente tanti e tanto diversi l'uno dall'altro da non permettere al consumatore di fare obiettivi confronti tra birre, soprattutto perchè spesso non si conosce nemmeno che birre o quali birrifici partecipano. Non lo credo solo io, anzi.
Tuttavia facciamo uno strappo alla regola (o meglio, alla coerenza) ed affacciamoci sul Brussels Beer Challenge 2013.
Il concorso svoltosi nello scorso weekend a Liegi ha regalato medaglie e menzioni a diverse birre italiane, ma la cosa che salta all'occhio è soprattutto la percentuale di quelle ottenute da birrifici pugliesi.
Non vorrei creare l'ennesima occasione per fare campanilismo e salire sul carro guidato da chi grida "la birra pugliese è la migliore", sarebbe davvero inutile e fazioso anche perchè non è che sia proprio così.
Però è davvero notevole il risultato ottenuto.
Per cominciare a parlarne, ecco cosa si è raccolto:
Medaglia d'Oro
Terrarossa - Birrificio B94 in Pale&Amber Ale : Strong/Extra Special
Medaglia d'Argento
Costanza d'Aragona - Birrificio Castel del Monte in Pale&Amber Ale : American IPA
Menzione d'onore
Negramara Extra - Birrificio Birranova in Pale&Amber Ale : English IPA
Menzione d'onore
A' Rosc - Opus Grain nelle Red Ale : Irish Red Ale Italy
Menzione d'onore
Light Gruit - Birrificio Gruit Pale&Amber Ale : Bitter
Dei 26 riconoscimenti alle italiane, ben 5 riconoscimenti li hanno conquistati birre pugliesi.
Più precisamente, rispetto ai premi ottenuti dai birrifici italiani, la Puglia porta a casa 1 dei 4 ori, 1 dei 9 argenti, nessun dei 6 bronzi e 3 delle 7 menzioni d'onore.
A rallegrarsi di questo risultato anche le istituzioni, e fanno effetto le parole dell'assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, sul sito della regione:
"Vincere è sempre bello ma quando questo accade in casa di chi è uno dei più grandi produttori di birra è sicuramente doppiamente bello ed entusiasmante e ci infonde maggiore energia nella convinzione di aver investito bene in questi anni nel tentativo di dare sempre maggiore impulso al settore della produzione di birra artigianale e di qualità."
Dallo stesso comunicato si riesce ad evincere che la partecipazione delle pugliesi è stata massiccia.
Oltre ai già citati, hanno partecipato anche Birrificio Svevo, Bas, Birrapulia, Birrificio Agricolo Altamurano, Birrificio Decimoprimo, Birrozza, I Peuceti, e Birragastrofonici. Davvero tanti, merito di un'unione trovata almeno nelle attività concrete di promozione.
Commenta ancora Nardone:
"E’ emerso positivamente il fermento dell’attività brassicola regionale con una crescita non solo nei numeri ma in particolare nei valori qualitativi e di creatività di questo comparto in costante ascesa nella nostra regione e per cui come Assessorato contiamo di continuare ad investire.”Venendo alle riflessioni personali, non mi sorprende affatto la conferma di birre come Negramara Extra e Terrarossa, da anni capisaldi tra le birre artigianali pugliesi. Piuttosto sono rimasto stupito nel leggere nomi come Gruit, Castel del Monte e Opus Grain.
Il primo, con buone produzioni alla spina e meno esaltanti birre in bottiglia, ha preso un premio con una birra nuova nata. Tanto di cappello a questa Light Gruit, c'è da riconoscerlo. Magari l'assaggio se mi capita sotto mano.
Il secondo, Castel del Monte, sta vivendo un momento di passaggio che vede un netto miglioramento delle sue produzioni, il che fa davvero ben sperare per una sua crescita. La birra premiata, Costanza d'Aragona, l'avevo assaggiata un mese fa ed ero rimasto sorpreso avendo notato il notevole cambio di rotta del birrificio, che ha rifinito ricette con un cambio della guida in sala cottura.
Riguardo ad Opus Grain, la sorpresa riguarda la sua natura di beer firm, per cui in questi casi non si capisce mai se premiare chi commissiona o chi esegue. Il birrificio presso cui si realizzavano le loro birre in passato era niente meno che Birra del Borgo, mentre ora si brassa da Decimoprimo a Trinitapoli (BT). Credo che un po' di soddisfazione sarà comparsa anche sul volto di Michele Cognetti di Decimoprimo al momento della notizia. La A'Rosc non la ricordo più perchè assaggiata molto tempo fa, e comunque il ricordo risalirebbe a quella brassata nel Lazio, per cui non ho facoltà di aprire bocca (...che poi se fosse ancora fatta lì, sarebbe da ritenere pugliese o laziale? misteri delle beer firm!).
Il concorso è solo alla sua seconda edizione, quindi non si tratta di un concorso famoso come qualcuno, preso dall'altisonanza della location belga, è portato a credere. Ad ogni modo un riconoscimento è sempre importante, se non a valutare oggettivamente una birra, almeno a portare attenzione sul panorama di cui disponiamo.
Lasciamo stare l'inserimento di determinate birre in certe categorie (non sempre consono alla reale natura della birra realizzata, e ciò può influenzare - e di molto - il giudizio sulla stessa), ma il dato più interessante, a mio modesto parere, non è tanto il gradino del podio raggiunto quanto l'esserci su quel podio internazionale.
Rappresentano una bella novità per il movimento, questi premi possono essere uno stimolo e possono operare una maggiore presa di coscienza nel doversi migliorare e confrontare, più che con i colleghi locali, con dei contesti internazionali dove non è sufficiente saper fare birra, ma saperla fare davvero bene.
C'è ancora molto di cui prendere consapevolezza, non siamo a livelli medi di eccellenza a mio parere, per cui ...piano ad esaltarci!
Il bello viene adesso...tocca ai consumatori confermare questi premi, anche con dei semplici apprezzamenti o bissando una pinta al pub.
I veri giudici siamo noi...in fin dei conti, ed i volumi di birra che consumiamo!
Cheers!
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