Finalmente gustato e degustato l'esperimento birraio più volte raccontato nel blog.
L'altra sera, 19 aprile, alla spina presso "La Cantina della Birra" la sorprendente "Of Course" ha stupito un po' tutti.
Il fusto da 20 litri viene attaccato ed accostato alle altre ottime birre di casa.
Appena radunati i partecipanti alla cotta ed alla fase di imbottigliamento, si parte! In alto le pinte!
Con un po' di timore reverenziale ci avvicinamo all'oggetto del desiderio di queste settimane.
La birra appare molto invitante. Il colore è un ambrato carico, quasi sul rubino, ed una consistenza media che la rende quasi limpida.
Ad ogni spillatura presenta un corposo cappello di schiuma avorio, a grana media, che sprigiona subito la forza dei luppoli americani utilizzati. C'è molto di floreale, qualcosa di agrumato e speziato.
Pare quasi pungente, e prepara il palato proprio ad una sensazione di questo tipo.
In bocca "non punge" però, confermando invece le note di malto, caramello, forse un po' di biscotto. L'attacco è leggermente dolciastro, poi il corpo prende il sopravvento ben sostenuto da una buona carbonazione. L'amaro va in crescendo, inizia timido ma poi sbuca fuori evidente.
Questo amaro che i luppoli hanno conferito resta nel finale, non tende a scomparire ma non si esalta a beva conclusa. Resta lì piacevolmente, immobile a farsi contemplare, conferendo sensazioni di amaro anche erbaceo-legnoso richiamando qualche radice di liquirizia.
L'equilibrio sembra davvero buono, probabilmente anche grazie all'azione di un lievito (Safale S04 per generiche birre ad alta fermentazione) che ammorbidisce le caratteristiche di questi luppoli certamente non anonimi.
La scelta morbida pare sia stata anche abbastanza azzeccata, anche se con il brewmaster Donato, ispiratore della ricetta e della cotta, chiacchierando si è pensato che un altro lievito più deciso avrebbe potuto esaltare meglio le note floreali e fruttate dei luppoli in questione.
Beh, bisognerebbe fare una controprova per discuterne ancora.
La serata passa goliardicamente tra una pinta e l'altra. Aumentiamo in numero, ma sapevamo di aver bisogno di fegati volenterosi perchè il fusto lo richiedeva.
Nuovi e vecchi incontri si alternano al bancone, tra i birrofili del locale In Fermento alla casuale visita del signor Birra Salento, fino a concludere con un simpatico amico amante della panificazione casalinga con lievito madre.
Tutti convengono nell'approvazione della Of Course, complimentandosi con noi ragazzi della cotta che automaticamente giriamo i complimenti al birraio.
Probabilmente rientrerebbe tra una di quelle birre molto di moda ultimamente, per il grande interesse verso IPA, APA, luppoli americani e incoronazione del fenomeno statunitense quale più attivo ed originale. Sta di fatto che, comunque, si presta ad essere mandata giù senza stucchevoli sensazioni, ma molto molto piacevolmente
Morale della favola: Of Course decisamente PROMOSSA!
E dopo gli ultimi assaggi nazionali (Maltovivo Noscia) ed internazionali (Gouden Carolus), si chiude baracca ritirando qualche personale bottiglia di Of Course da far assaggiare a curiosi o assenti.
Ecco...si accettano proposte economiche per questi pezzi unici! La curiosità penso di averla fatta salire, no?
Cheers!
L'altra sera, 19 aprile, alla spina presso "La Cantina della Birra" la sorprendente "Of Course" ha stupito un po' tutti.
Il fusto da 20 litri viene attaccato ed accostato alle altre ottime birre di casa.
Appena radunati i partecipanti alla cotta ed alla fase di imbottigliamento, si parte! In alto le pinte!
Con un po' di timore reverenziale ci avvicinamo all'oggetto del desiderio di queste settimane.
La birra appare molto invitante. Il colore è un ambrato carico, quasi sul rubino, ed una consistenza media che la rende quasi limpida.
Ad ogni spillatura presenta un corposo cappello di schiuma avorio, a grana media, che sprigiona subito la forza dei luppoli americani utilizzati. C'è molto di floreale, qualcosa di agrumato e speziato.
Pare quasi pungente, e prepara il palato proprio ad una sensazione di questo tipo.
In bocca "non punge" però, confermando invece le note di malto, caramello, forse un po' di biscotto. L'attacco è leggermente dolciastro, poi il corpo prende il sopravvento ben sostenuto da una buona carbonazione. L'amaro va in crescendo, inizia timido ma poi sbuca fuori evidente.
Questo amaro che i luppoli hanno conferito resta nel finale, non tende a scomparire ma non si esalta a beva conclusa. Resta lì piacevolmente, immobile a farsi contemplare, conferendo sensazioni di amaro anche erbaceo-legnoso richiamando qualche radice di liquirizia.
L'equilibrio sembra davvero buono, probabilmente anche grazie all'azione di un lievito (Safale S04 per generiche birre ad alta fermentazione) che ammorbidisce le caratteristiche di questi luppoli certamente non anonimi.
La scelta morbida pare sia stata anche abbastanza azzeccata, anche se con il brewmaster Donato, ispiratore della ricetta e della cotta, chiacchierando si è pensato che un altro lievito più deciso avrebbe potuto esaltare meglio le note floreali e fruttate dei luppoli in questione.
Beh, bisognerebbe fare una controprova per discuterne ancora.
La serata passa goliardicamente tra una pinta e l'altra. Aumentiamo in numero, ma sapevamo di aver bisogno di fegati volenterosi perchè il fusto lo richiedeva.
Nuovi e vecchi incontri si alternano al bancone, tra i birrofili del locale In Fermento alla casuale visita del signor Birra Salento, fino a concludere con un simpatico amico amante della panificazione casalinga con lievito madre.
Tutti convengono nell'approvazione della Of Course, complimentandosi con noi ragazzi della cotta che automaticamente giriamo i complimenti al birraio.
Probabilmente rientrerebbe tra una di quelle birre molto di moda ultimamente, per il grande interesse verso IPA, APA, luppoli americani e incoronazione del fenomeno statunitense quale più attivo ed originale. Sta di fatto che, comunque, si presta ad essere mandata giù senza stucchevoli sensazioni, ma molto molto piacevolmente
Morale della favola: Of Course decisamente PROMOSSA!
E dopo gli ultimi assaggi nazionali (Maltovivo Noscia) ed internazionali (Gouden Carolus), si chiude baracca ritirando qualche personale bottiglia di Of Course da far assaggiare a curiosi o assenti.
Ecco...si accettano proposte economiche per questi pezzi unici! La curiosità penso di averla fatta salire, no?
Cheers!
Bella bevuta, buona compagnia, peccato per l'indomani lavorativo...
RispondiEliminaBy Masone
Grande compagnia, hai ragione!
RispondiEliminaSarebbe bello replicare, o anche pensare ad altre attività birraie!
Ottima bevuta davvero. Siamo stai moooolto bravi:-) Per future attività birraie io ci sono e anche il mio amico Masone che ha scritto il primo commento.
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